Le tecnologie Open Source vengono utilizzate ogni giorno da miliardi di persone nel mondo. Con il termine Open Source si identificano di solito i software concepiti dagli autori con una licenza libera. In molti casi, si tende a confondere il termine Open Source con risorse gratuite e, nel peggiore dei casi, tali software vengono associati alla pirateria online.
Prima di elencare tutti i vantaggi di un software Open Source, è utile fornire una spiegazione preliminare del concetto che sta alla base del cosiddetto software libero, in modo da evitare qualsiasi fraintendimento si sorta. Dopo aver spiegato il significato e parlato brevemente della più famosa licenza in questo specifico settore, dedicheremo ampio risalto ai vantaggi della tecnologia Open Source.
Nella seconda parte della trattazione, infine, troverà spazio una lista di quelli che sono i migliori software liberi in circolazione, in modo da capire l’importanza che oggi l’Open Source riveste in Italia e, più in generale, nel resto del mondo.
Cos’è l’Open Source
Cosa si intende con il termine Open Source? Letteralmente, Open Source significa sorgente aperta. Come è facile intuire, dunque, fin dalla traduzione letterale non vi è alcuna correlazione con la gratuità del software, un concetto simile ma fuorviante quando si parla di tecnologia Open Source.
Volendo semplificare al massimo il significato, è sufficiente pensare che gli autori concepiscono un software libero (Open Source per l’appunto) in modo da consentire ai programmatori indipendenti di apportare delle modifiche al codice al fine di migliorarlo e renderlo un prodotto migliore per l’utente finale.
Lo studio dei programmatori è volto inoltre alla correzione di eventuali errori e all’introduzioni di nuove funzionalità, così da rendere il software più performante. Da qui il significato di sorgente aperta, traduzione letterale della tecnologia, e di software libero.
Accanto alla tecnologia Open Source è spesso legato il termine GNU GPL. L’acronimo GNU identifica la parola General Public License, coniata per la prima volta nella storia alla fine degli anni Ottanta, da un certo Richard Stallman, programmatore statunitense e tra i principali esponenti a livello internazionale del software libero. Oggi, la GNU GPL è la licenza della tecnologia Open Source più utilizzata al mondo (si è arrivati alla versione 3).
Di fatto, la licenza GPL (come viene indicata universalmente in ambito informatico) consente agli utenti il massimo grado di libertà nel copiare, distribuire e modificare un determinato software libero. A questo punto, è importante sottolineare quali sono i vantaggi diretti nell’utilizzo di una tecnologia Open Source, in modo da determinare anche i motivi del successo che, a partire dagli anni Ottanta fino ad oggi, il software libero ha ottenuto tra i programmatori e gli utenti sparsi per tutti i continenti, per poi illustrare i principali programmi liberi creati nell’arco di quasi mezzo secolo.
Vantaggi dell’Open Source
Uno dei primi vantaggi in assoluti di una tecnologia Open Source è la qualità maggiore rispetto ai cosiddetti software proprietari. Ciò è legato fondamentalmente alla natura stessa di un software libero rispetto a quella dei software proprietari. Nel primo caso, infatti, la tecnologia è concepita per restituire all’utilizzatore finale la migliore esperienza utente (user-experience) possibile.
Nel caso invece di un software proprietario, 9 volte su 10, l’obiettivo è di legare la fedeltà dell’utente mediante la licenza. Un’altra delle differenze principali tra un software libero e un software proprietario è dettata dal lavoro costante sul codice effettuato dai programmatori indipendenti, i quali apportano di continuo modifiche ad eventuali problemi e nuove migliorie, sulla base dei feedback della comunità. Tutto ciò avviene per merito della licenza libera accostata alla tecnologia Open Source, che ha dunque dalla sua un ulteriore vantaggio rispetto ai software proprietari riguardo a questo specifico tema.
Un altro concetto chiave legato a un software libero è la trasparenza, che si traduce ovviamente in un vantaggio non trascurabile. Come indicato in precedenza, Open Source letteralmente significa sorgente aperta.
Tale tecnologia permette cioè a tutti i programmatori di avere accesso al codice e di maturare una chiara indipendenza rispetto all’azienda/società che si occupa della vendita del software.
Appare chiaro fin da ora che una diretta conseguenza di ciò è la possibilità di apportare liberalmente una o più modifiche al codice in base alle esigenze specifiche di una determinata azienda. Open Source non è dunque soltanto sinonimo di qualità, affidabilità e trasparenza, ma anche di personalizzazione, un concetto fondamentale nel settore dell’informatica e, più in generale, nel commercio.
Un ulteriore implicazione del software libero è la garanzia di continui aggiornamenti, legati all’attività continua dei programmatori indipendenti e di una comunità via via più grande che si tende naturalmente a sviluppare in concerto al lavoro degli informatici. La crescita della comunità passa anche dai continui feedback rilasciati in parte dagli stessi utilizzatori finali del software.
I software liberi più famosi
In campo informatico, le tecnologie Open Source rappresentano sicuramente una risorsa fondamentale. A testimonianza di ciò, i numerosi software liberi impiegati e utilizzati in molteplici settori: dai sistemi operativi ai browser Internet, passando per i programmi di videoscrittura e i CMS (Content Management System).
A seguire la lista dei 5 software liberi più conosciuti a livello commerciali e che, da vent’anni a questa parte, sono entrati a far parte della vita di tutti i giorni per milioni di persone nel mondo ogni giorno.
Android
Android è il sistema operativo per dispositivi mobili quali smartphone e tablet più diffuso al mondo. Oggi è arrivato alla versione 9, denominata Android Pie, anche se già si parla della versione Android Q, che debutterà nell’estate di quest’anno secondo le ultime indiscrezioni. Identificato con l’iconico robottino verde, il sistema operativo Android è stato sviluppato dalla società Google e si basa sul kernel Linux.
L’evoluzione di Android è stata incessante fino ad oggi, tanto che il robottino verde ha invaso anche altri dispositivi. Infatti, non si trova più soltanto su smartphone e tablet, ma anche sui dispositivi indossabili (Android Wear su smartwatch), Smart TV (Android TV), automobili (Android Auto), occhiali futuristici (Google Glass). Negli ultimi anni, nel mercato degli smartphone, Google ha concepito un nuovo software libero, Android One, una versione più leggera rispetto al sistema operativo Android classico, in uso soprattutto sui dispositivi che appartengono alla fascia medio-bassa del mercato. Il lancio dell’os Android risale all’anno 2008.
WordPress
WordPress è il Content Management System più diffuso a livello mondiale. Il suo successo è dovuto alla semplicità di utilizzo e al fatto che consenta a chiunque di aprire un sito web pur non avendo alcuna conoscenza di informatica né di programmazione. Alla base di ciò, come è facile intuire dopo l’elenco dei suoi vantaggi, c’è la tecnologia Open Source. Infatti, anche WordPress rientra nella lista dei software liberi più conosciuti (e utilizzati) al mondo.
Alla fine del 2018 è stata lanciata ufficialmente la rivoluzionaria versione 5.0, attraverso la quale ha fatto il proprio debutto Gutenberg, il nuovo editor di testo, che proietta il CMS nel futuro. La prima data di pubblicazione di WordPress risale 27 maggio 2003 e la figura maggiormente legata alla sua creazione è quella dello sviluppatore Matt Mullenweg, imprenditore statunitense poco più che 30enne, che al momento del lancio del software aveva appena 19 anni.
Linux
In ambiente informatico, Linux è il software libero per eccellenza. Nello specifico, Linux rappresenta una famiglia di sistemi operativi, di cui si servono numerose società tech statunitensi, come ad esempio Google, IBM, Oracle e Hewlett-Packward. Linux è strettamente collegato con il sistema operativo unix-like GNU, da qui il termine GNU/Linux, che fa di Linux il kernel (vale a dire il nucleo fondamentale) degli os unix-like. A dettare il successo straordinario avuto da Linux a partire dagli anni Novanta è stata la sua portabilità, che gli ha permesso di giocare un ruolo cruciale nello sviluppo di una miriade di dispositivi: dai personal computer agli smartphone, passando per i tablet e le console.
Firefox
Dietro soltanto a Chrome, il browser Internet progettato da Google in persona, Firefox occupa oggi stabilmente la seconda posizione nella classifica dei Web Browser più utilizzati su scala mondiale. Così come Android, WordPress e Linux, anche Firefox è un software libero, che fin dalla sua uscita ha saputo travolgere Internet Explorer, il browser Internet proprietario di Microsoft.
Di proprietà della Mozilla Foundation, Firefox ha visto la luce per la prima volta nel lontano 2002, dodici mesi prima di WordPress e sei anni prima di Android. Secondo le ultime statistiche, una media di 10 persone su 100 nel mondo utilizzano Firefox nel mondo, rispetto alle 4 persone su 100 che impiegano Internet Explorer/Microsoft Edge per le loro ricerche nei motori di ricerca Internet.
Open Office
La prima versione del software libero Open Office risale al 2002, lo stesso anno in cui ha debuttato il Web Browser Firefox. Oggi Open Office è considerata l’alternativa numero uno a Word e, più in generale, al pacchetto Office di proprietà del colosso di Redmond.
Open Office non è soltanto un software che si propone come programma di video-scrittura (vedi Word) ma è più nello specifico una suite di programmi che consente alle persone di scrivere (Writer), fare calcoli (Calc, altenativa a Excel), realizzare presentazioni (Impress, alternativa a PowerPoint), gestire i database (Base), comporre dei contenuti stampabili (Draw, alternativa a Publisher), eseguire equazioni matematiche (Math). Open Office può essere scaricato gratuitamente sui computer con sistema operativo Windows (Microsoft), macOS (Apple) e Ubuntu (Linux). Oggi, la suite Open Office è arrivata alla versione 4.1.6 e ha da poco superato i 50 milioni di download.